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Occhiali protettivi per gli attori sul set: la fine del porno in California?

Presto le star del porno in California potrebbero essere costrette ad indossare una nuova protezione, oltre al preservativo. Nuove disposizioni proposte recentemente dalla Division of Occupational Safety and Health Standards (OSHA) richiederebbero agli attori di film per adulti di indossare delle protezioni per gli occhi durante molte scene.

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Le disposizioni, non ancora emanate definitivamente, potrebbero anche imporre rigorose norme igieniche e bandire le comuni pratiche porno. Per gli attori porno, le aziende e coloro che operano nel settore, le nuove disposizioni non sono affatto necessarie.

«Questi sono regolamenti progettati per ambienti medici e sono impraticabili sul set di un film per adulti – o anche sul set di un film di Hollywood a dire il vero», ha affermato Diane Duke, CEO della Free Speech Coalition, un’associazione di categoria per l’industria dell’intrattenimento per adulti. Ha detto che le regole andrebbero a stigmatizzare gli attori e rischierebbero di ‘mandare in fallimento un intero settore‘.

Per decenni, la California ha prodotto la maggior parte dei film americani per adulti. Recentemente, tuttavia, i critici hanno cercato di colpire l’industria del porno dello Stato. Nel 2012, la contea di Los Angeles ha approvato una controversa legge che richiede preservativi sui set porno. Di conseguenza, la produzione nella contea è crollata di oltre il 90%.


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Tecnicamente, le attuali norme sanitarie richiedono alle star del porno in tutta la California di usare i preservativi, ma i critici dicono che tale regola non viene quasi mai applicata. La California e lo New Hampshire sono gli unici due stati negli Stati Uniti che permettono esplicitamente la produzione di film per adulti, anche se altri stati lo permettono tacitamente. La legge sul preservativo della contea di Los Angeles ha spinto il business del porno a cercare altre località, tra cui Las Vegas e South Florida.

Le norme proposte sono in gran parte il lavoro di un uomo: Michael Weinstein, presidente della AIDS Healthcare Foundation. Cinque anni fa, Weinstein ha presentato una richiesta formale all’OSHA per imporre norme più severe in materia di igiene e reprimere il rifiuto di utilizzare i preservativi. La sua organizzazione è anche stata l’artefice della legge sul preservativo approvata dalla contea di Los Angeles.

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«Lo scopo ultimo è quello di tutelare i lavoratori, e ciò che il Cal/OSHA Standards Board opera», ha detto durante l’udienza pubblica la settimana scorsa, secondo il Los Angeles Daily News. Il suo gruppo sostiene che «almeno quattro attori adulti siano stati infettati con l’HIV mentre lavoravano nel cinema per adulti, mentre migliaia di altri artisti adulti si sono infettati con migliaia di altre malattie sessualmente trasmissibili». Ma il Free Speech Coalition csi oppone, sostenendo che «non un singolo un attore porno ha contratto l’HIV sul set» dal 2004. L’industria del porno dice che i suoi metodi sono sicuri e che gli artisti non dovrebbero essere costretti ad indossare il preservativo, anche se possono se preferiscono. Alcune aziende del porno hanno accusato lo stato di voler affermare il proprio controllo sui corpi degli attori.

«Siamo assolutamente contrari alle nuove norme proposte dal Cal/OSHA», ha riferito Michael Stabile, un portavoce dell’azienda del porno Kink di San Francisco. «Posto che tutto ciò che facciamo a Kink è basato sul consenso, non possiamo sostenere regolamenti che privano gli attori del controllo sui loro corpi. E’ importante notare che si tratta di norme alle quali gli attori si sono opposti».

Weinstein ha detto che è stato «contento» che lo Stato stesse considerando regole più severe dopo cinque anni di inattività. «Il processo è stato progettato per dare a tutti la possibilità di esprimere il proprio pensiero», ha detto in udienza. «Penso che sia stato condotto in modo equo». Le aziende del porno e gli attori dissentono e affermano che le nuove regole sono ridicole. «Se già i preservativi e le dighe dentali smorzano la fantasia dei film per adulti, gli occhiali lo faranno ancor di più».

«Tutte le apparecchiature, gli ambienti e le superfici di lavoro devono essere pulite e decontaminate dopo il contatto con sangue o altri fluidi corporei alla fine di ogni scena, e non oltre la fine di ogni giorno di produzione», secondo le norme proposte. «I datori di lavoro devono garantire che la pulizia ed i metodi di disinfezione utilizzati per sex toys e altri oggetti che possono avere contatto con i genitali di un dipendente, gli occhi, la pelle o altre mucose, non causino irritazioni o altri danni al dipendente».

Le nuove disposizioni non andrebbero solo a ‘sanitizzare’ il porno. Se adottate, renderebbero illegali molto pratiche che comunemente vengono attuate nei film porno. Secondo tali regole, «tutti i fluidi provienienti dal corpo sono da considerare potenzialmente materiale infetto».