
Oggi vi vogliamo parlare della tanto odiata pubblicità che offre Google su Youtube ai propri inserzionisti: fino a poco tempo fa era odiata solo da noi fruitori (ricordate le pubblicità non skippabili e in loop di Trivago e Oral-B?) ma negli ultimi giorni sono sempre di più gli advertisers che stanno uscendo dal circuito pubblicitario di Google.
Here’s a screenshot of one of the videos we found #googleads https://t.co/3o6fRhsToS pic.twitter.com/4P1gU9crWT
— James Dean (@JamesDeanTimes) 22 marzo 2017
Il motivo principale è facilmente spiegato in un tweet (vedi sopra) in cui salta subito all’occhio il problema: vi è una sempre maggiore preoccupazione che le pubblicità di un marchio, di un brand o che i prodotti e servizi di una multinazionale finiscano all’inizio o in mezzo a video che incitano alla violenza o che mostrino contenuti non in linea con la scelta etica ed editoriale dell’azienda stessa. Repetita Iuvant: vedi tweet sopra.
AT&T e Verizon.
Due colossi delle telecomunicazioni, AT&T e Verizon, hanno rilasciato due comunicati, mercoledì scorso, in cui annunciano la volontà di voler bloccare, dunque smettere di investire i big big big money, sulla Rete Display di Google su YouTube fino a quando non saranno rassicurati sul fatto che i loro annunci non saranno riprodotti prima o dentro video con contenuti di dubbio valore etico o che mostrano violenze fisiche e ideologiche.
Big Money.
E non parliamo di spicci: Verizon e AT&T sono i terzi e quarti inserzionisti più grandi degli Stati Uniti. La notizia segna un grande problema per Google visto che queste due aziende da sole spendono più di $3.5 miliardi ogni anno nei soli Stati Uniti in pubblicità (dati Kantar Media).
Ma il problema degli annunci pubblicati prima di contenuti comunemente ritenuti offensivi è stato già fatto notare la scorsa settimana dal Times che ha pubblicato un articolo in cui dimostra come spesso gli strumenti pubblicitari programmatici di Google non riescano ad impedire che le pubblicità non compaiono nei video girati da terroristi e dai cosiddetti hate groups.
Anche la Johnson&Johnson, che negli USA spende circa 1 miliardo di dollari si sta tirando indietro, secondo il Times:
Parte del comunicato di AT&T: “Siamo profondamente preoccupati che i nostri annunci possano apparire su YouTube insieme a contenuti che promuovono terrorismo e odio. Fino a quando Google non potrà assicurare che questo non accadrà di nuovo, procederemo alla rimozione dei nostri annunci dalle piattaforme *non-search di Google.”
*questo significa che continueranno a spendere ad esempio in AdWords (quindi usando Google come motore di ricerca) ma non su Youtube.