
Nonostante sia il 2017 e nonostante Emma Watson non sia una sprovveduta qualsiasi, una trophy wife alla Melania Trump o peggio ancora una nazi-femminista senza cervello, è stata additata dai webeti (cit) come falsa-ipocrita-schiava del sistema per una foto senza reggiseno.
La foto braless di Emma Watson è apparsa nell’ultimo numero della rivista di moda Vanity Fair e a testimoniare il fatto che nel 2017 le persone siano ancora confuse cosa significhi essere una femminista, è scoppiato ‘il caso’ o come amano definirlo i media tradizionali ‘il popolo del web è in rivolta’.
La copertina di Vanity Fair, in realtà, sta a simboleggiare e a dare l’ennesima prova della metamorfosi della Watson, da star precoce a donna forte ed indipendente, in prima linea in difesa dei diritti delle donne in qualità di ambasciatrice presso le Nazioni Unite.
Poi non dimentichiamo che la copertina è per Vanity Fair e che la Watson indossa abiti di alta moda, tra cui Balenciaga, Dior, Burberry e Oscar De La Renta. Ma è proprio quella per Burberry, senza reggiseno, che ha fatto scattare l’invid…ehm la rivolta di coloro che di femminismo capiscono poco e niente. Emma ha ‘osato’ posare senza reggiseno e quindi è una venduta e schiava allo stesso tempo del mondo della moda che porta all’oggettificazione della donna, vista come mera carne da mettere in vetrina.
Insomma, nel 2017, basta una foto senza reggiseno per impedire di essere presa sul serio come donna e come femminista.
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