
La notizia è di quelle che preoccupano chi si interessa di privacy e personal data: un’associazione di consumatori tedesca ha citato in giudizio WhatsApp (aka Facebook Inc.) in un tribunale di Berlino per quanto concerne le clausole che consentono all’ormai quasi-universale servizio di messaggistica istantaneo di raccogliere e trasferire i dati degli utenti tra le piattaforme che fanno parte dell’impero di Mark Zuckerberg.
La causa è di grande preoccupazione per l’associazione che fa specifico riferimento all’ultimo sostanziale aggiornamento avvenuto nell’App all’interno dei termini di servizio sulla privacy che WhatsApp ha cambiato nel mese di agosto 2016. L’aggiornamento dell’App consentiva il trasferimento di alcuni dati personali all’interno della rete di Facebook INC. Secondo la VZBV (l’associazione dei consumatori tedesca), ogni consumatore deve essere in grado di decidere quali dati personali siano trasferiti ma soprattutto SE trasferirli e in che modo vengono poi utilizzati.
“I nostri esperti hanno portato alla luce la cattiva condotta di Facebook Inc. Il prossimo passo è il tribunale. Che si tratti di Facebook, Google, Amazon oppure ora WhatsApp, puntiamo il dito contro le violazioni”
L’attenzione è rivolta con grande interesse e preoccupazione sul come le aziende decidono di utilizzare i dati personali dei clienti acquisiti tramite applicazioni. La risposta di WhatsApp non si è fatta attendere e in una email ha dichiarato che gli aggiornamenti sulla Privacy e sulle condizioni di utilizzo sono conformi alla legge e offrono agli utenti una spiegazione chiara e semplice su come funziona il servizio, consentendo loro di scegliere come i dati vengono utilizzati.